Le centrali nucleari svizzere sono in grado di gestire le inondazioni

Tutte le centrali nucleari svizzere sono in grado di gestire inondazioni estreme, come quelle che si verificano in media ogni 10 000 anni. Gli impianti possono essere messi in sicurezza anche nel caso di una concomitante interruzione dell’alimentazione di energia elettrica esterna. Tutti gli impianti rispettano rigorosamente i valori limite vigenti.

Dopo un’accurata verifica, l’IFSN ha accettato le prove di gestione di un’inondazione presentate da tutte le centrali nucleari svizzere. La centrale di Mühleberg potrà essere ricollegata alla rete solo al termine dell’effettuazione delle misure di riequipaggiamento attualmente in corso per il prelievo dell’acqua di raffreddamento dall’Aare e dopo l’accettazione di queste ultime da parte dell’IFSN.

Prova di gestione di un’inondazione richiesta dall’IFSN

Inondazione presso la centrale nucleare di Beznau nell’estate 2007.

Il 1° aprile 2011 l’IFSN ha disposto che tutte le centrali nucleari svizzere (CN) forniscano la prova deterministica della resistenza a un’inondazione che potrebbe verificarsi ogni 10 000 anni. I quattro gestori delle CN svizzere hanno presentato puntualmente la prova all’IFSN entro il 30 giugno 2011. Sulla base dei risultati delle analisi, tutti i gestori degli impianti sono giunti alla conclusione che gli impianti presentano un elevato grado di protezione in caso di incidente causato da un’inondazione esterna e che i requisiti di legge vengono rispettati con ampi margini di sicurezza. In caso di un tale incidente, il valore della dose di radiazioni calcolato per la popolazione residente nelle vicinanze della CN è nettamente inferiore al limite di legge di 100 mSv per le persone non professionalmente esposte a radiazioni.

Requisiti dell’IFSN per la prova di gestione di un’inondazione

Sullo sfondo degli eventi del Giappone e sulla base dell’ordinanza del DATEC del 16 aprile 2008 sulla metodica e sulle condizioni marginali per la verifica dei criteri per la messa fuori servizio temporanea di centrali nucleari, il 18 marzo 2011 l’IFSN ha disposto una nuova immediata verifica della progettazione degli impianti nucleari svizzeri per quanto riguarda terremoti e inondazioni.

Inoltre, nella sua seconda decisione del 1° aprile 2011, l’IFSN ha stabilito le condizioni quadro e i termini per tale verifica. In particolare, per quanto riguarda il pericolo di inondazione, è necessario effettuare un’approfondita analisi dei danni a essa dovuti come l’intasamento o la distruzione dei dispositivi di immissione di acqua di raffreddamento a causa di detriti e materiale galleggiante.

Verifica da parte dell’IFSN delle prove presentate dai gestori delle centrali nucleari:

L’IFSN ha effettuato un’accurata analisi delle prove di sicurezza tecnica presentate dai gestori degli impianti nucleari. La dettagliata verifica delle analisi delle centrali nucleari in relazione a un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni si è focalizzata su:

  • ripercussioni sugli impianti,
  • ipotesi sulla messa in sicurezza degli impianti,
  • mantenimento di tale stato per il periodo richiesto di 72 ore,
  • dose di radiazioni per la popolazione in caso di incidente.

Risultati di ogni CN:

CN Beznau

In base ai risultati delle analisi effettuate, la centrale nucleare di Beznau (CNB) è giunta alla conclusione che l’impianto con entrambi i reattori presenta un elevato grado di protezione in caso di incidente causato da un’inondazione esterna e che i requisiti di legge vengono rispettati con ampi margini di sicurezza. Il valore della dose di radiazioni calcolato per la popolazione residente nelle vicinanze della CNB è più di cento volte inferiore al limite di legge stabilito per tale tipo di incidente.

Nel corso della verifica dei dati della CNB relativi alla gestione dell’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni, l’IFSN ha constatato che la portata di 4 200 m3/s definita per tale evento dal gestore dell’impianto è verosimile per la stima del livello medio dell’acqua previsto per un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni presso il sito della CNB. Il modello di inondazione impiegato dalla CNB consente di ottenere una determinazione affidabile del livello dell’acqua atteso nell’area degli edifici della CNB, laddove i livelli di inondazione attesi nell’area degli edifici della CNB raggiungono gli 0,37 m e sono quindi relativamente bassi rispetto al livello dell’impermeabilizzazione della progettazione della CNB che raggiunge gli 1,65 m.

Le ipotesi e le condizioni quadro legate ai sistemi, sulle quali la CNB ha basato l’analisi, nonché lo stato di sicurezza dell’impianto con eliminazione del calore residuo tramite i generatori di vapore al quale la CNB tende, sono plausibili. In caso di impiego esclusivo dei sistemi di emergenza per la gestione degli incidenti, l’eliminazione del calore residuo può essere mantenuta per almeno 96 ore con le scorte di carburante disponibili per i generatori diesel d’emergenza.

La verifica dell’analisi radiologica in caso di incidente dovuto a inondazione ha dimostrato che le ipotesi di base sono attendibili. I calcoli della propagazione e delle dosi della CNB sono stati effettuati in conformità alle direttive di legge e la dose di radiazioni risultante dall’incidente è stata determinata in maniera corretta e trasparente.

Conclusioni dell’IFSN:

La CNB ha fornito la prova della resistenza a un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni in conformità alle condizioni quadro stabilite dall’IFSN. Anche nell’ipotesi di condizioni quadro conservative, la dose di radiazioni per la popolazione residente nelle vicinanze della centrale nucleare risultante da un incidente dovuto a un’inondazione è nettamente inferiore al valore consentito di 100 mSv stabilito dall’ordinanza sulla radioprotezione in caso di incidente.

CN Gösgen

La centrale nucleare di Gösgen (CNG) ha presentato prove per due diversi scenari di inondazione. Nel primo scenario, la CNG parte dal presupposto che il sito della centrale non venga allagato completamente in caso di un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni e l’incidente possa essere gestito ricorrendo esclusivamente a sistemi di sicurezza alimentati con corrente di emergenza. Nel secondo scenario la CNG dimostra che ricorrendo a sistemi di emergenza messi in sicurezza è possibile gestire anche un’inondazione che causa un allagamento del sito della centrale.

Sulla base dei risultati delle analisi, per tutti gli scenari considerati, la CNG è giunta alla conclusione che i valori delle dosi risultanti sono nettamente inferiori al limite di legge vigente.

Nel corso della verifica del valore di portata calcolato per il primo scenario, l’IFSN ha costatato che la CNG è partita da un valore di afflusso troppo poco conservativo per lo sbarramento di Winznau. A differenza della CNG, per un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni, l’IFSN ipotizza un vasto allagamento del sito della centrale nucleare. Le valutazioni dell’IFSN si basano quindi sul secondo scenario (gestione dell’inondazione grazie a sistemi d’emergenza messi in sicurezza).

La prova della gestione dell’incidente di questo scenario è stata accettata dall’IFSN. Le ipotesi e le condizioni quadro legate ai sistemi sulle quali il gestore ha basato l’analisi, nonché lo stato di sicurezza dell’impianto con eliminazione del calore residuo tramite i generatori di vapore al quale la CNG tende, sono plausibili. In caso di impiego esclusivo di sistemi di emergenza per la gestione degli incidenti, l’eliminazione del calore residuo può essere mantenuta per le 72 ore richieste con le scorte di carburante disponibili in situ.

L’analisi radiologica presentata dalla CNG viene di fatto accettata dall’IFSN. In alcuni punti tuttavia, l’analisi radiologica della CNG non è conforme alle disposizioni della direttiva IFSN A08 e deve essere quindi arricchita e completata.

Die vom KKG eingereichte radiologische Analyse wird ENSI im Ergebnis akzeptiert. Die radiologische Analyse des KKG entspricht in einzelnen Punkten nicht den Vorgaben der ENSI-Richtlinie A08 und ist entsprechend nachzudokumentieren und zu ergänzen.

Conclusioni dell’IFSN:

L’IFSN accetta di fatto la prova presentata dalla CNG per la gestione di un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni. Anche nell’ipotesi di condizioni quadro conservative, la dose di radiazioni per la popolazione residente nelle vicinanze della centrale nucleare risultante da un incidente dovuto a un’inondazione è nettamente inferiore al valore consentito di 100 mSv stabilito dall’ordinanza sulla radioprotezione in caso di incidente. La CNG deve arricchire e completare l’analisi radiologica in conformità alla direttiva A08.

CNLeibstadt

La centrale nucleare di Leibstadt (CNL) può escludere l’allagamento del suo sito poiché è situata a un’altitudine di 332,0 m, circa 18 m al di sopra del livello massimo dell’onda di marea calcolata per un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni. I dati dello studio dei rischi e la prova sono stati verificati dall’IFSN e sono stati valutati come plausibili. Un’inondazione non è in grado di causare danni all’impianto. Non è tuttavia possibile escludere completamente un intasamento nel prelievo di acqua di raffreddamento a causa di materiale galleggiante trasportato dalla corrente. In tal caso, il calore residuo può certamente essere eliminato tramite i diversi pozzi nella falda freatica.

Un’inondazione con perdita dell’alimentazione di energia elettrica esterna porta all’incidente denominato “interruzione dell’alimentazione elettrica d’emergenza”. Nel caso si verifichi tale evento, i tre generatori diesel di emergenza provvedono all’alimentazione delle utenze necessarie e all’occorrenza dei due generatori diesel d’emergenza blindati. In tal caso, l’eliminazione del calore residuo avviene tramite il sistema ridondante di raffreddamento e di emergenza.

L’IFSN ha verificato e giudicato plausibili i dati della CNL contenuti nella prova deterministica. La gamma di valori di portata calcolati dalla CNL per un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni e per il livello raggiunto dall’allagamento risultante sono attendibili. L’IFSN approva anche la stima secondo cui un evento di inondazione può causare esclusivamente una più duratura interruzione dell’alimentazione elettrica d’emergenza. Le scorte di carburante disponibili a questo scopo hanno dimensioni tali da permettere il funzionamento di ciascun generatore diesel d’emergenza per 5,3 giorni al di sotto del carico nominale e consentono quindi di mettere e mantenere l’impianto in sicurezza senza dover ricorrere a misure di emergenza esterne. L’osservanza degli obiettivi di protezione viene quindi garantita.

Dal punto di vista radiologico, l’incidente “interruzione dell’alimentazione elettrica d’emergenza” è coperto dall’incidente “chiusura difettosa di tutte le valvole di isolamento delle condutture di vapore vivo”. La dose di radiazioni stimata per tale incidente è nettamente inferiore al limite consentito in vigore di 100 mSv per la combinazione di incidenti da tenere in considerazione. In tal modo viene inoltre garantito il rispetto del limite per le dosi previsto dall’ordinanza sulla radioprotezione per un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni.

Conclusioni dell’IFSN:

La CNL ha fornito la prova della resistenza a un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni in conformità alle condizioni quadro stabilite dall’IFSN. Anche nell’ipotesi di condizioni quadro conservative, la dose di radiazioni per la popolazione residente nelle vicinanze della centrale nucleare risultante da un incidente dovuto a un’inondazione è nettamente inferiore al valore consentito di 100 mSv stabilito dall’ordinanza sulla radioprotezione in caso di incidente.

CNMühleberg

La centrale nucleare di Mühleberg (CNM) indica che, in un’ipotesi di rischio conservativa, la protezione degli edifici e dei dispositivi importanti è garantita in caso di un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni, che la messa in sicurezza dell’impianto è dimostrata e che il valore della dose di radiazioni è notevolmente inferiore a quello stabilito per legge. Secondo la stima della CNM, tale prova è valida anche nel caso in cui si ipotizzi un intasamento con detriti dell’uscita principale dell’acqua di raffreddamento, che viene utilizzata per l’immissione dal sistema di emergenza.

L’analisi della prova della gestione di un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni si basa sul rischio supposto per la centrale nucleare sostitutiva progettata in passato. L’IFSN ha valutato tale ipotesi come verosimile tenendo in considerazione una portata massima dell’Aare pari a 1 166 m3/s (PMF, Probable Maximum Flood) e il livello massimo dell’acqua presso il sito della CNM, considerando anche l’effetto dell’afflusso del Saane di 466,25 m s. l. m. La procedura seguita dalla CNM rispetta le disposizioni per la prova.

In seguito all’effettuazione di analisi proprie e in accordo con la Sezione Sbarramenti dell’Ufficio federale per l’energia, l’IFSN è giunto alla conclusione che le dighe di Mühleberg, Rossens e Schiffenen sono in grado di resistere a un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni. Secondo la prova deterministica della CNM sulla gestione di un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni non si ipotizza alcuna rottura degli sbarramenti.

L’IFSN ha verificato la prova di alimentazione dell’acqua di raffreddamento dell’edificio di emergenza SUSAN sulla base della documentazione presentata e dei documenti relativi alle misure di riequipaggiamento approvate a metà agosto che devono essere effettuate dopo la revisione attualmente in corso e approvate dall’IFSN prima del riavvio dell’impianto.

Secondo la valutazione dell’IFSN, le principali vie di alimentazione di acqua di raffreddamento sono costituite dal dispositivo principale di immissione di acqua di raffreddamento, dall’uscita principale di acqua di raffreddamento con riequipaggiamento con tubi aspiranti e da manicotti di immissione per l’alimentazione diretta del sistema dell’acqua di raffreddamento SUSAN con pompe mobili. Per quanto riguarda la disponibilità, le ultime due fonti di acqua di raffreddamento offrono riserve in relazione al livello atteso dell’Aare per un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni.

Le approfondite valutazioni dell’IFSN hanno evidenziato che la molteplicità e la diversità delle condotte di acqua di raffreddamento garantiscono in ogni caso l’alimentazione del sistema di emergenza SUSAN.

Con la prova del buon funzionamento del sistema di emergenza SUSAN per un’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni è stato dimostrato che l’impianto può essere raffreddato anche in caso di difetti isolati. In tali condizioni non si attende alcuna emissione di radioattività.

Conclusioni dell’IFSN:

La CNM ha fornito la prova della resistenza all’inondazione che ricorre ogni 10 000 anni in conformità alle condizioni quadro stabilite dall’IFSN. Anche nell’ipotesi di condizioni quadro conservative, la dose di radiazioni per la popolazione residente nelle vicinanze della centrale nucleare risultante da un incidente dovuto a un’inondazione è nettamente inferiore al valore consentito di 100 mSv stabilito dall’ordinanza sulla radioprotezione in caso di incidente.

La prova è accettata con la riserva della realizzazione delle misure di riequipaggiamento approvate dall’IFSN a metà agosto relative al potenziamento del dispositivo di immissione di acqua di raffreddamento SUSAN e all’approvazione di quest’ultimo da parte dell’IFSN.