Serie sulla radioprotezione: i principi della radioprotezione

La radioprotezione ha l’obiettivo di proteggere gli esseri umani e l’ambiente dai rischi delle radiazioni ionizzanti. Ogni esposizione alle radiazioni deve essere giustificata, limitata e ottimizzata in modo conforme all’Ordinanza sulla radioprotezione. Per far questo vengono adottate numerose misure, in particolare negli impianti nucleari.

Il principio fondamentale della sicurezza nucleare è descritto nell’Articolo 4 della Legge sull’energia nucleare: “La radioprotezione ha l’obiettivo di proteggere l’uomo e l’ambiente dai pericoli delle radiazioni ionizzanti”. Tale concetto è espresso anche all’Articolo 1 della Legge sulla radioprotezione.

I tre principi fondamentali della radioprotezione

Al fine di garantire il principio primario e sulla base dell’esperienza degli ultimi cento anni, sono stati stabiliti in tutto il mondo i tre seguenti principi di protezione:

  1. Giustificazione: l’esposizione alle radiazioni deve essere giustificata.
  2. Applicazione dei limiti di dose: l’esposizione alle radiazioni deve essere limitata in modo che i danni alla salute siano trascurabili.
  3. Ottimizzazione: le esposizioni devono essere mantenute al livello più basso ragionevolmente ottenibile tramite misure di radioprotezione.

Spiegazione dei tre principi di protezione

Giustificazione

Un’attività con emissione di radiazione ionizzante è considerata giustificata se i relativi vantaggi superano gli svantaggi e non è disponibile alcuna alternativa più favorevole per l’uomo e per l’ambiente senza esposizione a radiazioni.

Un medico deve verificare innanzitutto se un’indagine possa essere effettuata usando gli ultrasuoni invece dei raggi X, al fine di ottenere una diagnosi con la stessa qualità.

Applicazione dei limiti di dose

I limiti dell’esposizione alle radiazioni vengono definiti a livello giuridico dall’Ordinanza sulla radioprotezione. Si applicano i limiti per la popolazione, che sono significativamente inferiori a quelli relativi all’esposizione alle radiazioni naturali. Per le persone esposte professionalmente alle radiazioni, i valori limite sono più alti. Tuttavia, sono comunque inferiori ai livelli di dose più bassi per i quali sono stati rilevati rischi per la salute. Per i giovani esposti professionalmente a radiazioni prima dei 18 anni, oltre che per le donne durante la gravidanza o l’allattamento, si applicano quindi normative più rigorose.

Ottimizzazione

Quando si manipolano sostanze radioattive, il rischio di esposizione deve essere al livello più basso ragionevolmente ottenibile, tenendo conto dei fattori economici e sociali. Internazionalmente questo principio dell’ottimizzazione è conosciuto come “as low as reasonably achievable“, in breve ALARA.

Ad esempio, la distanza da una sorgente radioattiva deve essere la più grande possibile, lo scudo il più efficace possibile e la durata dell’esposizione la più breve possibile. Le spese e i costi dovrebbero essere considerati in rapporto alla sicurezza.

Nessuna protezione senza monitoraggio

Diverse misure sono necessarie per garantire una protezione dalle radiazioni ionizzanti completa, durevole e indipendente dai malfunzionamenti. Queste misure possono essere rivolte da un lato alle singole fonti di radiazioni (basate sulle fonti), dall’altro alle persone da proteggere (basate sulle persone).

Tutte le misure servono ad almeno uno dei seguenti quattro obiettivi di protezione contro le radiazioni ionizzanti:

  • Riduzione degli inventari di attività
  • Contenimento delle sostanze radioattive
  • Limitazione dell’irradiazione esterna
  • Prevenzione dell’incorporazione e della contaminazione della pelle

Maggiori informazioni sono disponibili nell’articolo 10 della serie sulla radioprotezione.

Ogni misura preventiva è considerata ragionevole soltanto se ne è garantita l’efficacia. Per questo motivo servono controlli in diversi punti, per verificare se le misure dimostrano il loro pieno effetto in caso di bisogno. Ad esempio, i guanti protettivi possono non essere efficaci se le particelle radioattive riescono a raggiungere la mano attraverso un piccolo foro. Per verificare questo, dopo aver tolto i guanti o lasciato il locale in cui devono essere indossati i guanti, occorre misurare la contaminazione sulle mani e su tutto il corpo.

 

Questo è il settimo di 14 articoli sulla radioprotezione. L’ottava parte riguarda la tecnica di misurazione delle radiazioni.