Serie sulla radioprotezione: Sorveglianza radiologica delle centrali nucleari

Il rispetto dei valori limite della dose per gli operatori addetti agli impianti nucleari e per la popolazione locale viene controllato radiologicamente. I collaboratori degli impianti nucleari devono indossare dei dosimetri individuali, i quali vengono valutati su base mensile da enti accreditati. Oltre alle dosi individuali, viene controllato costantemente anche lo stato radiologico degli impianti nucleari utilizzando speciali strumenti di misura.

MADUK-Messsonde beim Kernkraftwerk Leibstadt
La sonda di misurazione MADUK presso la centrale nucleare di Leibstadt

Nell’Ordinanza sulla radioprotezione vengono definiti i valori limite delle dosi per persone esposte professionalmente alle radiazioni e per la popolazione allo stato attuale delle conoscenze scientifiche. Questi valori limite valgono per le dosi accumulate ogni anno da tutte le sorgenti e per tutte le attività per persona, ad eccezione delle radiazioni per uso medico provenienti como anche da sorgenti naturali non influenzabili. È fatta salva la presa in considerazione di un’esposizione a radiazioni emesse dal radon.

L’Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN), in qualità di autorità di vigilanza competente, verifica se nell’esposizione del personale e nelle località in prossimità di impianti nucleari si rispettano i limiti prescritti e i valori di riferimento normativi relativi allo stato radiologico.

Controllo dell’esposizione esterna del personale

Nelle zone controllate degli impianti nucleari è obbligatorio indossare un dosimetro. Esso deve essere indossato sulla parte superiore del corpo e orientato possibilmente verso la sorgente. In questo modo il dosimetro accumula la dose risultante in tale punto rappresentativo del corpo. Nei casi in cui, ad esempio, le dita siano esposte ad un’intensità della dose considerevolmente più alta di quella sul resto del corpo, si utilizzano anche i dosimetri per le dita.

Controllo dell’incorporazione e della contaminazione

Sebbene l’incorporazione e la contaminazione possano essere generalmente impedite applicando diverse misure, come ad esempio indossando l’apposito abbigliamento protettivo, gli addetti alle centrali nucleari vengono controllati ogni volta che escono dalla zona controllata al fine di monitorare la contaminazione. Per questa ragione vengono utilizzati monitor di contaminazione per le persone, su cui viene misurata la contaminazione superficiale in tutti i punti del corpo.

Inoltre il personale viene monitorato con regolari misurazione in un locale di Triage, per rilevare possibili incorporazioni. In caso di sospetta incorporazione, si esegue una misurazione mirata su tutto il corpo. Se si suppone che sia avvenuta un’incorporazione di radionuclidi alfa emittenti, si devono prelevare immediatamente campioni di muco e saliva, in un secondo tempo campioni di urina e feci. In base all’analisi di questi campioni si potrà stimare la dose dell’incorporazione.

Controllo dell’esposizione esterna della popolazione

Per contenere le dosi assorbite dalla popolazione, sono stati dedotti i limiti per l’intensità di dose ambientale all’esterno delle centrali nucleari. La centrale nucleare monitora questi limiti utilizzando i propri dosimetri ambientali. Questi dosimetri ambientali vengono verificati presso i servizi di dosimetria autorizzati dall’IFSN e i risultati sono valutati dall’IFSN stesso.

Indipendentemente da ciò, l’IFSN effettua regolarmente le proprie misurazioni con apparecchi di misura portatili sensibilissimi applicati sulla recinzione dell’impianto nucleare.

Sorveglianza della contaminazione radioattiva in prossimità di impianti nucleari

L’emissione di sostanze radioattive disperse nell’aria attraverso la ciminiera viene misurata in modo permanente. L’IFSN ispeziona gli strumenti di misura almeno una volta l’anno e riceve mensilmente i dati di misura dal gestore. I limiti di emissione annui vengono quindi stabiliti in modo che nel relativo utilizzo le dosi calcolate in base a supposizioni conservative corrispondano al valore operativo di dose riferito alla sorgente di 0,3 Millisievert l’anno.

Inoltre l’IFSN, per la sorveglianza della radioattività nell’ambiente, gestisce sin dal 1994 una rete di misurazione per la sorveglianza automatica delle dosi nei dintorni delle centrali nucleari (MADUK). In base all’intensità della dose dovuta a particelle radioattive disperse nell’aria e sul terreno, si può dedurre se la centrale nucleare abbia rilasciato in modo controllato o meno emissioni radioattive.

Le intensità delle dosi definite sono accessibili al pubblico. Dal 1994 le intensità delle dosi generate dalle centrali nucleari non vengono più misurate con la rete MADUK, Le sonde di misurazione hanno rilevato finora solo le radiazioni naturali emesse dal suolo oppure i prodotti di decadimento del radon dilavati dagli eventi atmosferici.

Rapporto annuale sulla radioprotezione

Nel Rapporto annuale sulla radioprotezione (in francese) l’IFSN informa l’opinione pubblica in modo completo sulle dosi delle radiazioni assorbite dal personale delle centrali nucleari, sulle emissioni delle sostanze radioattive, sul monitoraggio della radioattività nell’ambiente come pure sulle dosi stimate di radiazioni sulla popolazione. Tale Rapporto serve come sintesi delle emissioni nel corso del rispettivo anno trascorso.

Esposizione del personale esposto professionalmente alle radiazioni nel 2015

Come esempio per i valori rilevati dalla sorveglianza del personale esposto professionalmente alle radiazioni sono indicati in questo caso i dati raccolti nel 2015: la dose individuale media delle persone esposte professionalmente alle radiazioni nel 2015 ammontava a 0,6 Millisievert (mSv) l’anno.

La dose individuale massima ammontava a 11 mSv. Pertanto essa era inferiore al valore limite di 20 mSv l’anno stabilito nell’Ordinanza sulla radioprotezione.

 

Questo è l’undicesimo di 14 articoli sulla radioprotezione. La dodicesima parte tratterà l’organizzazione interna per la radioprotezione.